Giardino condominiale, a quali condizioni può essere convertito in parcheggio?

La Corte di Cassazione ha stabilito che la conversione del giardino condominiale in parcheggio non costituisce innovazione vietata se interessa solo una porzione dell’area verde.

Il giardino condominiale può diventare un parcheggio?

L’assemblea condominiale può decidere di trasformare il giardino condominiale in un’area destinata al parcheggio delle auto?

E’ possibile, ma solo a determinate condizioni. Vediamo quali. Sulla base dell’ultima sentenza in materia della Corte di Cassazione.

Sul tema la Corte di Cassazione è intervenuta in più di un’occasione. L’ultima con la sentenza n. 24690, depositata in cancelleria il 6 dicembre 2016.

Per poter votare tale disposizione occorre, innanzitutto, sapere che è necessario il consenso della maggioranza dei condomini partecipanti all’assemblea, ovvero di almeno i due terzi dei millesimi di cui è composto lo stabile.

In generale, la legge impedisce tutte le innovazioni che possono rendere alcune parti comuni dell’edificio inservibili all’uso anche di un solo condomino.

Tuttavia, qualora la trasformazione in parcheggio riguardi solo una porzione limitata del giardino tale impedimento viene meno. E, anzi, da un’innovazione del genere può derivare, piuttosto, una maggiore utilità per i condomini.

La vicenda relativa alla sentenza della Corte di Cassazione ha visto protagonista una condomina, che ha impugnato una delibera assembleare avente come oggetto, tra gli altri, la trasformazione del giardino condominiale in un parcheggio.

L’impugnazione della delibera è avvenuta sulla base dell’art. 1120 del codice civile.

Mentre però il Tribunale di primo grado aveva respinto l’impugnazione, la sentenza d’appello aveva ribaltato il verdetto, riconoscendo l’innovazione illegittima proprio sulla base dell’art. 1120 del codice civile. Poiché non era stata approvata secondo il consenso unanime dei condomini.

A quel punto il condominio ha presentato ricorso in Cassazione, vedendosi riconosciuta la legittimità della delibera.

Gli ermellini hanno ribaltato il giudizio precedente, sostenendo che la Corte d’Appello aveva valutato come illegittima l’innovazione deliberata senza valutare l’effettivo impatto che avrebbe avuto sul godimento del bene comune in questione.

Secondo la Cassazione, i giudici di secondo grado avrebbero dovuto considerare le dimensioni dell’area destinata al parcheggio rispetto a quelle del giardino. 

In sostanza, una trasformazione solo parziale ha un’incidenza ben diversa rispetto alla riconversione totale di un’area. E, quindi, non si configura come un’innovazione vietata.

La Cassazione ha, inoltre, stabilito che l’assemblea di condominio può stabilire la creazione di posti auto all’interno del cortile condominiale. Con la sola condizione di non escludere alcun condomino dall’assegnazione.

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1 Marzo 2017