Condizionatore sul balcone, serve l’autorizzazione del condominio?

I condomini possono installare dei condizionatori anche sulla facciata del proprio stabile. Rientra nello sfruttamento della cosa comune e di solito non necessita di autorizzazioni 

Condizionatore sul balcone, serve l'autorizzazione del condominio?

Per poter installare un condizionatore sul balcone non occorre l’autorizzazione del condominio. A patto che l’installazione non comprometta il decoro architettonico dello stabile. Ciò potrebbe accadere se il balcone in questione si trova sulla facciata dell’edificio.

Ma anche in quest’ultimo caso, non sempre è necessario ottenere il consenso degli altri condomini. Vediamo insieme perché.

Sulla questione si è pronunciata la Corte di Cassazione con varie sentenze.

Secondo tali pronunce, installare un condizionatore sulla facciata corrisponde all’utilizzo della cosa comune da parte del singolo condomino. Si tratta di un uso legittimo, poiché non inibisce il diritto degli altri condomini a fare altrettanto, se lo desiderano.

L’art. 1102 del codice civile stabilisce che i condomini possono servirsi degli spazi comuni di un edificio a patto che non ne alterino la destinazione d’uso e non impediscano agli altri condomini di fare altrettanto.

Se sussistono queste due condizioni, ogni proprietario può usufruire della cosa comune senza richiedere l’autorizzazione dell’amministratore o dell’assemblea. Anche in presenza del diniego di una delle due parti.

Se, però, l’inserimento di un condizionatore sul balcone va a compromettere il decoro architettonico del palazzo, occorre analizzare una serie di questioni:

  • Le rifiniture del palazzo;
  • la presenza di condizionatori sugli altri balconi;
  • la dimensione del condizionatore.

Di recente, sulla questione si è espresso il tribunale di Roma con la sentenza n.22231 del novembre 2016.

Secondo i giudici della Capitale, i condizionatori moderni, date le loro dimensioni ridotte, non sono tali da compromettere l’estetica di un edificio che non sia di elevato valore architettonico.

In ogni caso, anche in presenza del rischio di compromettere l’estetica, il condomino ha la facoltà di procedere con l’impianto anche senza attendere che l’assemblea si esprima in merito.

Nel caso in cui, successivamente, l’assemblea dovesse deliberare che l’installazione comporta un danno all’estetica dello stabile, si potrà procedere con la rimozione del condizionatore contestato.

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12 Maggio 2017