In caso di allagamento all’interno di un appartamento condominiale, bisogna innanzi tutto stabilire con certezza da dove proviene il guasto che ha causato l’infiltrazione d’acqua.
In ogni caso, il responsabile, ovvero colui che sarà chiamato a risarcire il danno provocato dal guasto, è da considerarsi il detentore della cosa che ha cagionato il danneggiamento. Colui che ha la disponibilità della cosa, infatti, viene riconosciuto dal codice civile per una questione di responsabilità oggettiva.
Per sottrarsi alla responsabilità, il detentore della cosa ha una sola possibilità: deve dimostrare che il danno è stato provocato da un caso fortuito, ovvero a causa di un’eventualità del tutto imprevedibile ed ineliminabile.
Tuttavia, dimostrare la presenza di un caso fortuito è molto difficile. La maggior parte delle volte il custode deve rassegnarsi al pagamento dei danni.
Per poter stabilire con certezza da dove proviene l’allagamento, è bene che il condòmino interessato dal danno informi l’amministratore di condominio e si affidi ad un proprio tecnico di fiducia per fare eseguire un sopralluogo in grado di individuare con certezza la provenienza della perdita.
A seconda dell’origine dell’infiltrazione d’acqua, il responsabile può essere:
Stabilito chi è il responsabile, si potrà richiedere a quest’ultimo di risolvere il guasto che ha cagionato la perdita d’acqua e di risarcire il danno provocato dall’infiltrazione.
In caso di infiltrazione d’acqua dal piano superiore, il risarcimento dei danni comprende, ovviamente, l’eliminazione delle macchie di umidità originatesi.
A tal proposito, occorre precisare che gli interventi di riparazione dovranno riportare i luoghi interessati alla condizione precedente all’allagamento. Ciò significa che potrebbe non bastare riverniciare solo l’area interessata dall’allagamento, perché ciò creerebbe problemi di uniformità di colore con il resto del soffitto.
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22 Gennaio 2018